L'Endometriome, cos'è e in cosa consiste?

L'Endometriome, cos'è e in cosa consiste?

Oggi attraverso il nostro blog vogliamo focalizzare l'attenzione su un particolare test diagnostico conosciuto come Endometriome, ne parliamo in questo articolo a cura della Dott.ssa Claudia Casato Ginecologa di C.M.R.

Endometriome è un test di screening che permette, mediante l'utilizzo di tecnologia NGS (Next Generation Sequencing), di riprodurre il profilo del microbiota endometriale a partire da una biopsia endometriale, eseguibile ambulatorialmente.

L'endometrio, cioè la mucosa che riveste la superficie interna dell'utero e che deve accogliere l'embrione trasferito, infatti non è sterile ma è colonizzato da specie batteriche. In una situazione ideale la specie batterica prevalente è quella del Lattobacillus (>90%).

Vi sono però situazioni in cui la flora batterica è alterata, per cui mediante questo test potremo riscontrare la presenza di:

disbiosi, cioè una riduzione dei lattobacilli e concomitante aumento di altre specie batteriche non patogene;

specie batteriche patogene e responsabili dell'endometrite cronica (Enterococcus spp., Enterobacteriaceae, Streptococcus, Staphylococcus, Mycoplasma, e Ureaplasma);

specie batteriche patogene sessualmente trasmissibili (Chlamydia e Neisseria).

Il mancato equilibrio della flora batterica endouterina può comportare il fallimento dell'impianto embrionario o la gravidanza biochimica o l'aborto.

Pertanto questo test è consigliabile alle coppie con ripetuti fallimenti di impianto o aborti precoci.

Riequilibrare la colonizzazione batterica endometriale può favorire l'instaurarsi della gravidanza.

Il test è semplice e non invasivo, la procedura è molto simile al prelievo per il Pap Test. Prevede un prelievo endometriale mediante l'utilizzo di una cannula sottile, della durata di 5 minuti, che si esegue ambulatorialmente tra il 15° ed il 25° giorno di mestruazione. Il risultato è disponibile in circa 15 giorni. In base all'esito del test verrà prescritta la terapia da seguire.

Un test positivo per disbiosi prevederà una cura correttiva con probiotici per via orale e vaginale, mentre un test positivo per endometrite cronica o malattie sessualmente trasmissibili prevederà una cura antibiotica oltre che probiotica.


Per ulteriori informazioni e chiarimenti clicca sul link: https://www.infertilitadicoppia.com/endometriome-screening-test.html


BIBLIOGRAFIA

Evidence that the endometrial microbiota has an effect on implantation success or failure

Moreno et al. Am J Obstet Gynecol 2016; 215:684-703.

Endometrial microbiome at the time of embryo transfer: next-generation sequencing of the 16S ribosomal subunit - Franasiak et al. J Assist Reprod Genet 2016;33:129–136.

Characterizing the endometrial microbiome by analyzing the ultra-low bacteria from embryo transfer catheter tips in IVF cycles: Next generation sequencing (NGS) analysis of the 16S ribosomal gene - Tao et al. Hum Microbiome J 2017;3:15–21. 

Prevalence of chronic endometritis in repeated unexplained implantation failure and the IVF success rate after antibiotic therapy - Cicinelli et al. Hum Reprod, 2015; 30(2):323-30

Chronic endometritis due to common bacteria is prevalent in women with recurrent miscarriage as confirmed by improved pregnancy outcome after antibiotic treatment - Cicinelli et al. Reprod Sci 2014; 21(5):640-7.


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articolo a cura di

Dott. Maurizio Sodano Medico chirurgo specialista in ostetricia e ginecologia
Dott.ssa Claudia Casato. Ginecologa

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La selezione microfluidica degli spermatozoi

Oggi insieme al Dr. Roberto Sodano, embriologo clinico di CMR, vogliamo affrontare il tema della selezione microfluidica degli spermatozoi durante un ciclo di fecondazione in-vitro. Oggigiorno sono sempre di più le coppie che si rivolgono ad un centro di medicina della riproduzione aventi un deficit di qualità del liquido seminale. Basti pensare che il 5-10% degli uomini sposati ha o ha avuto problemi a riprodursi. Un recente studio ha dimostrato come la necessità per gli uomini di ricorrere ad un trattamento di fertilità sia in aumento del 9% negli ultimi dieci anni. Questo studio conferma, con un’analisi di un amplissimo campione, un trend già evidenziato da molti ricercatori in diversi lavori pubblicati nell’ultimo decennio. Nel 2011, un’analisi pubblicata sulla rivista “Human Reproduction Update” ha rilevato già una riduzione drastica del numero medio degli spermatozoi per ogni uomo sano, passando da 99 milioni per millilitro nel 1973 a 47 milioni. Non è chiaro cosa ha determinato questo peggioramento, ma le mutate abitudini e stili di vita (alcool, fumo, cattiva alimentazione, stress), l’inquinamento ambientale e dei luoghi di lavoro hanno avuto sicuramente un peso determinante. Durante un ciclo di fecondazione in vitro in laboratorio viene analizzato il liquido seminale. Successivamente alla valutazione dei parametri quantitativi e qualitativi, avviene una selezione degli spermatozoi da impiegare per l'inseminazione degli ovociti mediante separazione per gradienti di densità.In questa procedura avviene la rimozione del plasma seminale mediante lavaggio, la valutazione del numero di spermatozoi "migliori" dal punto di vista morfologico e di motilità, separandoli dagli spermatozoi morti e dai detriti. Negli ultimi anni è stata introdotta un'innovativa metodologia di selezione degli spermatozoi applicata durante un ciclo di fecondazione in vitro, ovvero la selezione microfluidica. Questo è un metodo selettivo degli spermatozoi che prevede l'utilizzo di un chip. Il metodo si basa sul principio della selezione naturale degli spermatozoi passando attraverso microcanali che simulano l’ambiente naturale del sistema riproduttivo femminile. Questi microcondotti funzionano come un filtro che seleziona solo spermatozoi di alta qualità. Con l'impiego della selezione microfluidica degli spermatozoi viene ridotto il rischio di ROS (Reactive Oxygen Species) e di danni al DNA dello spermatozoo, di conseguenza gli spermatozoi selezionati hanno una migliore morfologia, DNA non frammentato e più del doppio della vitalità e della motilità nei confronti degli spermatozoi non selezionati. Con la microfluidica però i liquidi seminali gravemente compromessi (criptozoospermici e campioni provenienti da biopsie e/o agoaspirazioni testicolari) non possono essere trattati. Infine l'impiego della selezione microfluidica permette agli operatori una maggiore rapidità di esecuzione della tecnica, aumenta il tasso di successo della gravidanza e riduce significativamente il numero di aborti durante la fecondazione in vitro. Riassumendo la microfluidica garantisce: massima imitazione del meccanismo naturale di selezione degli spermatozoi selezione di soli spermatozoi di alta qualità con il DNA non frammentato maggiore rapidità di esecuzione della tecnica riduzione significativa del rischio di aborto spontaneo nessuna centrifugazione con riduzione dello stress ossidativo degli spermatozoi. Viene indicata nei pazienti con: elevata frammentazione del DNA spermatico IUI ripetutamente fallite un tasso basso di fecondazione degli ovociti utilizzando il metodo ICSI aborti ripetuti embriotransfer ripetuto senza successivo annidamento dell'embrione qualità insufficiente degli embrioni BIBLIOGRAFIA: Total Motile Sperm Count Trend Over Time: Evaluation of Semen Analyses From 119,972 Men From Subfertile Couples. Ashley W Tiegs, Jessica Landis, Nicolás Garrido, Richard T Scott Jr, James M Hotaling Comparison of microfluid sperm sorting chip and density gradient methods for use in intrauterine insemination cycles. Gode, F., Bodur T., et al. Fertility and Sterility (2019). doi: 10.1016/j.fertnstert.2019.06.037 A treatment approach for couples with disrupted sperm DNA integrity and recurrent ART failure. Parrella, A., Keating, D., Cheung, S. et al. J Assist Reprod Genet (2019). doi: 10.1007/s10815- Selection of Functional Human Sperm with Higher DNA Integrity and Fewer Reactive Oxygen Species. Asghar, W., Velasco, V., Kingsley, J. L. et al. Adv. Healthcare Mater. (2014), 3: 1671-1679. doi: 10.1002/adhm.201400058 ;

6.5.2024
Alimentazione e PMA

Seguire delle indicazioni nutrizionali, almeno 3 mesi prima dall’inizio della stimolazione ormonale, può essere un valido supporto alla coppia che decide di intraprendere un percorso di PMA. Questo perché sia il follicolo ovarico che lo spermatozoo impiegano circa 90 giorni per arrivare alla fase di maturazione e, questa è una finestra temporale ideale per migliorarne la qualità, aumentando le probabilità di un esito positivo. I miei consigli nutrizionali per tutte le coppie che intraprendono questo percorso sono: • Preferire alimenti biologici. • Preferire carne e latticini biologici o di allevamento all’aperto (senza l’utilizzo di ormoni). • Frutta e verdura di stagione e, preferibilmente, biologici. • Buona quota proteica in tutti i pasti della giornata. • Preferire alimenti integrali. • Adeguato apporto di verdure a pranzo e cena. • Consumare semi germogliati. • Aumentare alimenti con proprietà antiossidanti. • Consumare Crucifere per stimolare la via metabolica degli estrogeni. • Consumare cibi fermentati per la salute intestinale (un microbiota sano è fondamentale per la corretta metabolizzazione degli ormoni, per supportare il sistema immunitario e per ridurre i livelli di infiammazione sistemica). • Bere 2l di acqua al giorno. • Aumentare il consumo di alimenti ricchi di magnesio, acido folico, vitamina B12, vitamina C e omega-3. • Evitare alcol, caffeina e fumo. • Evitare dolcificanti artificiali, conservanti e additivi alimentari. Se non ci fosse il tempo di preparazione dei 3 mesi, si può comunque seguire dei consigli nutrizionali più mirati, per ogni fase del percorso di fecondazione assistita, da personalizzare alla coppia. Vediamone alcuni. Stimolazione ormonale La stimolazione ormonale potrebbe portare la donna a soffrire di ritenzione di liquidi. Ecco alcuni consigli per contrastarla: • Preferire una colazione salata • Ridurre il consumo di zuccheri semplici e carboidrati raffinati • Evitare lunghe cotture di verdure • Ridurre il consumo di passati e minestroni di verdure • Evitare il consumo di prodotti alimentari ricchi di sale • Preferire verdure amare e verdure a foglie verde Fase di prelievo degli ovociti In questa fase è importante garantire un corretto transito intestinale. Per questo si consiglia di bere 2 litri di acqua al giorno, consumare un apporto adeguato di fibra da frutta e verdura (ricordando che l’eccesso di fibra può causare occlusione intestinale!), condire la verdura con olio extra vergine di oliva, consumare passati di verdure e zuppe di legumi. In caso di stipsi può essere utile consumare 2-3 mele cotte al giorno o 2-3 prugne secche lasciate in ammollo tutta una notte. Fase di trasferimento degli embrioni Per favorire l’attecchimento degli embrioni, si consiglia di consumare alimenti che favoriscono un buon flusso sanguigno per apportare nutrienti all’utero: frutti di bosco, agrumi, anguria, melone, succo di melograno, ananas, kiwi e spezie come zenzero, origano e curcuma. Inoltre, per evitare contrazioni uterine, sarebbe meglio evitare tisane ed infusi di semi di finocchio, salvia, menta, camomilla, foglie di lampone. Bibliografia https://www.medscape.com/viewarticle/803821 https://www.fertstert.org/article/S0015-0282(12)00901-6/pdf https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/17978119/ ;

6.2.2024
L'ovodonazione

Oggi nel nostro blog vogliamo illustrarvi l'ovodonazione, un trattamento di fecondazione eterologa medicalmente assistita, ne parliamo in questo articolo a cura della Dott.ssa Grazia Pettinau Ginecologa collaboratrice di C.M.R. L’ovodonazione Al giorno d’oggi sempre più coppie affrontano un percorso di fecondazione eterologa. Vediamo in cosa consiste e perché è così diffusa. La causa più frequente è sicuramente il fattore età: attualmente circa 35 donne su 100 ricercano una gravidanza dopo i 40 anni e, purtroppo, sappiamo che in questa fascia di età i tassi di successo con fecondazione omologa scendono drasticamente, sia per la quantità, che per la qualità degli ovociti residui a livello ovarico. Indubbiamente l’analisi genetica preimpianto (disponibile nelle altre sezioni del blog) nel contesto di un percorso di PMA, ci viene in aiuto nella selezione degli embrioni cromosomicamente euploidi ma, nonostante l’aiuto della tecnologia, non sempre riusciamo a soddisfare la volontà genitoriale delle coppie. Fra i trattamenti di fecondazione eterologa, vi è l’ovodonazione, che ci permette di superare il problema della qualità ovocitaria e di arrivare a una gravidanza nel 60-70% dei transfer, per aumentare quasi al 90% se si parla di tassi di gravidanza cumulativa (ossia sommando i vari transfer possibili nell’arco dello stesso ciclo). Dal punto di vista legislativo, con la sentenza 162/2014 è stata dichiarata l’illegittimità costituzionale del divieto di fecondazione eterologa medicalmente assistita e questo è stato il passaggio fondamentale per consentire alle coppie italiane di accedere a queste tecniche sul territorio italiano. Il percorso clinico prevede in primis un colloquio durante il quale si illustra in modo esaustivo il percorso e si procede alla discussione del consenso informato. Inizia quindi la fase diagnostica, che comprende tutti gli accertamenti preliminari maschili e femminili volti ad escludere eventuali problematiche seminali oppure eventuali patologie femminili che possano interferire con l’impianto e l’evoluzione embrionaria o che controindichino l’instaurarsi di una gravidanza; nell’ambito degli esami preliminari è anche possibile effettuare le indagini genetiche che consentono il matching con la donatrice (si tratta di un test che va a ricercare le malattie genetiche recessive più frequenti nella nostra area e, nel caso in cui si individui lo stato di ‘portatore’ di qualche malattia, si andrà a escludere la stessa nella donatrice). Si procede quindi al rilascio e al congelamento del campione di liquido seminale che viene poi inviato alla clinica partner che si occupa della fase operativa lato donatrice: la selezione della stessa viene operata in base alle caratteristiche fenotipiche della coppia e, se richiesto, si procede al matching genetico. Viene quindi effettuata la stimolazione ovarica della donatrice, il pick up e, a seguire, la generazione in laboratorio degli embrioni. Gli embrioni vengono quindi congelati e trasferiti nel nostro laboratorio dove verranno conservati fino al successivo transfer. A questo punto si procede alla preparazione endometriale della paziente, una procedura piuttosto semplice e poco impattante dal punto di vista fisico e terapeutico, in quanto la somministrazione di farmaci è davvero ridotta al minimo. Si procede quindi al transfer embrionario sotto guida ecografica, come illustrato nella sezione ‘fase operativa della PMA’. Nei giorni successivi si farà il test di gravidanza su sangue per verificare il successo del trattamento. Per ulteriori informazioni clicca sul link: https://www.infertilitadicoppia.com/fecondazione-eterologa.html ;

24.11.2023

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