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il Blog del CMR

Tutto ciò che c'è da sapere sulla procreazione medicalmente assistita

In questo blog troverete tutto ciò che vorreste sapere sulle tecniche e le metodologie di procreazione medicalmente assistita, sull’infertilità maschile e femminile, la fecondazione artificiale, la gravidanza, ecc...
Troverete le risposte a tutte le vostre domande, utili ad affronatare il vostro percorso e a raggiungere il vostro sogno: avere un bambino.

L'importanza del primo incontro
L'importanza del primo incontro

Oggi vogliamo approfondire l'importanza del primo incontro qui in CMR. A parlarne è Claudia la Responsabile della segreteria ed accettazione. So bene quanto sia difficile fare la prima chiamata o scriverci una mail per chiedere informazioni, spesso mi raccontate quanto tempo è che pensate di chiamarci, che ne parlate tra di voi, chiedete consiglio a chi magari questa esperienza l’ha già vissuta. Mi raccontate le vostre difficoltà, se avete già dei trascorsi alle spalle, oppure siete timidi ed un po’ impacciati, non sapete bene cosa chiedere o le informazioni di cui avete bisogno. Avete letto su internet, vi siete fatti raccontare o appunto, avete già vissuto questa esperienza, e vi trovate di nuovo a riviverla. Per noi è importante mettervi a vostro agio, ci piace conoscervi e conoscere le vostre storie, a partire proprio dal primo incontro. La parte di colloquio, consulenza e aggiungerei presentazione è fondamentale. Ci avete scelti su raccomandazione di amici oppure sfogliando una lista di nomi e cliniche su internet, quindi durante la prima visita ci teniamo a capirvi il più possibile. Ma in cosa consiste la prima visita? Iniziamo con un colloquio conoscitivo, dove ci raccontate la vostra storia, spesso portate già degli esami perché avete appunto dei pregressi oppure arrivate solo carichi di curiosità e domande, a cui cercheremo di dare riscontro. Dopo la fase conoscitiva verrà fatta la visita specialistica ginecologica con anche un’ecografia transvaginale a cui fa seguito una seconda parte di colloquio. Se deciderete subito di appoggiarvi a noi, ed iniziare un percorso, non avendo una lista d’attesa per accedere alle procedure di PMA, vi lasceremo una lista con degli esami di approfondimento da fare. Alcune volte si ha bisogno di un po’ più di tempo per prendere una decisione e metabolizzare tutto quello che i medici vi espongono in sede di colloquio, ci troverete comunque pronti ad organizzare un secondo appuntamento, per sciogliere eventuali dubbi. Siamo un centro privato, non un ospedale, troverete sempre me ad accogliervi all’ingresso ed a rispondervi al telefono o la mia collega amministrativa Silvia, il Dr. Sodano e la Dr.ssa Casato, con i quali farete la prima visita, continueranno a seguirvi durante tutto il percorso, a guidarvi ed indirizzarvi verso quello più appropriato e studiando un trattamento il più personalizzato possibile. La nostra infermiera, la Dr.ssa Tamagnone vi coccolerà durante le procedure operative e controllerà insieme ai clinici tutti i vostri esami. Il nostro Team di laboratorio, parte nascosta ma decisamente fondamentale, nonchè fulcro dell'attività del centro, sarà sempre disponibile a darvi spiegazioni ed a rassicurarvi riguardo la procedura eseguita. Al C.M.R. ogni passaggio e ogni persona è fondamentale, il nostro è un lavoro di squadra e consideriamo ogni coppia parte di questa squadra, proprio perché senza il primo incontro, senza quel primo passo fatto da voi prendendo consapevolezza dell’aver bisogno di un aiuto o di un confronto, non avremmo la possibilità di realizzare il vostro desiderio. Forse sono andata un po’ oltre, ma è per spiegarvi che dietro la professionalità, sotto il camice, ci sono delle persone, sempre le stesse, pronte ad aiutarvi. 

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Le testimonianze del CMR: Stella
Le testimonianze del CMR: Stella

Anche oggi ci facciamo raccontare, da una nostra paziente, il percorso che ha vissuto presso il nostro centro. Grazie Stella! "Era la fine del 2015 quando decidemmo di voler allargare la famiglia e provare ad avere un figlio. Complice la mia giovane età e uno stato di salute ottimo, con controlli periodici ero convinta che sarebbe stato immediato… Invece no! Trascorrono i mesi senza risultati; incomincio ad informarmi su internet, scarico calendari, compro test di ovulazione, inizia a diventare uno stress, ma niente, un test negativo dopo l’altro. Dopo 2 anni di tentativi falliti e anche qualche visita specialistica decidiamo di fare un passo in più e ci rivolgiamo al CMR, consigliato da persone a me molto care. Il primo anno trascorre anche lì con esami più approfonditi per entrambi, qualche monitoraggio e tentativo più blando, poi 2 IUI che non vanno a buon fine. A quel punto il dott. Sodano prende in mano la situazione e noi ci siamo affidati completamente a lui. Era ottobre del 2019, iniziamo la procedura per la ICSI, sostenuti ad ogni passo da tutta l’equipe… e, a inizio dicembre, finalmente la notizia tanto sperata, dopo 4 anni di tentativi! Ad agosto 2020 nasce il nostro raggio di sole e non possiamo essere più felici di così! Avevamo altri 2 embrioni crioconservati, in attesa di un nuovo impianto, ma la natura ha deciso diversamente e sono rimasta nuovamente incinta in maniera naturale, ma il CMR è ormai il mio centro di riferimento e non mi farei seguire da nessun altro se non li!" Stella

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Le testimonianze del CMR: Elisa
Le testimonianze del CMR: Elisa

Da sempre il mese di Marzo è dedicato alla donna ed è anche il mese dedicato ad un'altra iniziativa importante, quella legata alla consapevolezza di una patologia che colpisce a oggi 3 milioni di donne: l'endometriosi. Oggi abbiamo deciso di riportarvi la testimonianza di una nostra paziente e ormai amica, che ne soffre in prima persona. Mi è stata chiesta una testimonianza su una patologia ancora oggi poco conosciuta. Marzo è il mese dedicato all'endometriosi. Si stima che 1 donna su 10 ne soffra, finalmente qualcosa si sta muovendo sulla conoscenza e sulla sensibilizzazione di questa patologia, mia compagna di vita da quando il mio corpo mi ha reso signorina. E oggi la donna che sono lo devo anche alla mia esperienza con lei. Sentii il nome endometriosi la prima volta a 19 anni , dopo il solito ciclo doloroso, dopo i soliti svenimenti, dopo che mia mamma d'urgenza mi portò al pronto soccorso. Fu la prima volta che i miei dolori da ciclo furono presi realmente in considerazione dalla mia famiglia, dai miei amici e dai miei professori di liceo che puntualmente sgranavano gli occhi e esclamavano "eh quante scene per un ciclo !, Stai esagerando!!!". Fu la prima volta che al mio dolore venne attribuito un Nome; mi avevano quasi convinto che era la mia soglia del dolore troppo bassa, convivevo con i dolori lancinanti ormai ogni giorno e non più nella settimana del ciclo, erano la mia routine finché un giovane medico tirocinante visitandomi mi disse: "Elisa non sei esagerata tu soffri di endometriosi!". Strano che la diagnosi venne fatta da un giovane tirocinante e non dal primario del reparto di ginecologia che dell'endometriosi non conosceva quasi nulla! Endo che !??? Risposi esattamente così; e ancora oggi quando parlo di questa malattia le persone mi pongono la stessa identica domanda. Forse perché ancora oggi se ne parla poco, forse perché è una malattia sottovalutata che, subdola, può divorare gli organi delle donne in età fertile. Alla diagnosi seguì un'intervento di 7 ore, perché chi mi operò non era pronto e preparato a intervenire su una malattia così infiltrante: così ripulirono le cisti che si erano formate, mi diedero una pacca sulla spalla dicendomi di iniziare una cura che mi avrebbe portato a una menopausa artificiale e da lì sempre sotto terapia ormonale, finché non avrei deciso di fare un figlio; una sola raccomandazione: cercare il prima possibile una gravidanza. Avevo solo 19 anni, la gravidanza non era sicuramente nei miei progetti! Così mentre tutti avevano come problema cosa indossare il sabato, io iniziando la cura avevo il problema di affrontare la mia menopausa indotta con tutte le conseguenze, convivendo con I dolori che migliorarono dopo l'intervento ma che non scomparirono. Trasferendomi a Milano x studi mi visitarono 10,15 forse anche 20 ginecologi, ancora oggi moltissimi medici non sanno spiegare e darti una reale diagnosi, per non parlare dello Stato che, non riconoscendola come malattia invalidante, costringe centinaia di donne a dover pagare tutte le cure palliative e le visite. Nel 2019, grazie ai suggerimenti del Dott.Sodano del CMR, sono arrivata in un centro specializzato, la diagnosi tramite eco 3d fu pesante, molti organi erano totalmente ricoperti da endometriosi, retto, vagina, intestino ... , ne uscii dopo 6 ore di intervento con una resezione intestinale e fortunatamente senza stomia! Finalmente il ciclo tornò per la prima volta nella mia vita senza dolori ne emorragie. Inizio così la mia ricerca di gravidanza: mese dopo mese la speranza era quella di un ritardo ma puntualmente il ciclo arrivava, così, dopo vari mesi di tentativi e infiniti esami, ci siamo affidati al CMR, dove ci hanno accompagnato lungo tutto il percorso di procreazione assistita ,trasmettendoci serenità e coraggio. Oggi abbraccio la mia piccola Ambra, ancora incredula per il grande sogno che il dottor Sodano e tutta la sua équipe ci hanno dato la possibilità di realizzare. Ah dimenticavo! Durante il percorso di fecondazione un terzo intervento mi fece dire addio alla tuba sx , anche lei divorata dall'endometriosi! Spiegare cosa sia esattamente questa patologia a parole è complicato, l'ho sempre immaginata come un filo spinato che avvolgendo gli organi internamente stringe e causa bruciore e dolore . Durante i miei vari interventi ho conosciuto ragazze giovanissime perdere organi importanti e spesso la speranza di diventare un giorno Mamme, ho visto donne versare infinite lacrime non riuscendo a pagare visite mediche e medicine dai prezzi folli. Mi ha fatto apprezzare la vita ogni giorno, soprattutto quando i dolori ti danno tregua, alzi su le mani e vivi pienamente le tue giornate in attesa che gli studi medici possano finalmente trovare una cura e la causa definitiva. Elisa B.

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Decalogo di Harvard per la fertilità
Decalogo di Harvard per la fertilità

Tra i vari fattori che possono influenzare la fertilità, sia maschile che femminile, c’è sicuramente la dieta seguita, intesa come insieme delle abitudini alimentari giornaliere nell’arco della vita. L’alimentazione è talmente importante ai fini della fertilità che l’Università di Harvard ha stilato un decalogo per evidenziare i comportamenti alimentari che possano essere di supporto. È importante capire che non esistono singoli alimenti che possano aiutare o nuocere la propria fertilità, ma è l’insieme degli alimenti, dei pasti nell’arco dei mesi e degli anni a fare la differenza.  Il decalogo di Harvard è stato scritto per la popolazione anglosassone, che ha abitudini alimentari differenti dalle nostre; per questo riporterò di seguito i vari punti tradotti adattandoli più alla nostra alimentazione: 1.    Evita acidi grassi trans, nocivi non solo per cuore e apparato cardiovascolare ma anche per la qualità ovarica e spermatica. 2.    Usa più spesso oli vegetali monoinsaturi presenti in olio extravergine di oliva, eccellenza italiana, ma anche frutta secca, semi oleosi, avocado, semi di olio di lino, pesce di acqua fredda, come salmone e sardine. Non sono equivalenti gli altri oli vegetali (ad esempio olio di girasole, di mais, semi misti ecc.) perché sono ricchi di acidi grassi poli-insaturi, migliori dei trans, ma non ottimi come i mono-insaturi che hanno un effetto anti-inifiammatorio. La qualità e la quantità dei grassi è fondamentale per la fertilità: diete ipocaloriche e ipolipidiche sono controproducenti e dannose! 3.    Consuma più spesso proteine vegetali presenti in legumi e derivati, riducendo il consumo di carne rossa e di allevamento intensivo. Il consiglio è quello di avere una alimentazione onnivora equilibrata, senza eccesso di proteine animali né vegetali. 4.    Preferisci carboidrati complessi che vengono digeriti lentamente presenti in cereali e farine integrali, ortaggi, frutta intera (non succhi di frutta e centrifugati) e legumi. Essi permettono di avere un maggior controllo di glicemia e insulinemia post-prandiale, favorendo la fertilità. Si consiglia di ridurre, invece, zuccheri semplici e carboidrati raffinati presenti in dolci, bevande zuccherate, prodotti da forno ecc. 5.    Scegli latte e derivati interi e non scremati perché sono più ricchi di vitamine liposolubili. Latte, yogurt e latticini “light”, “senza grassi” oltre ad avere un minor contenuto vitaminico, hanno un maggior indice insulinemico che influenza negativamente salute e fertilità. Inoltre, per migliorarne il gusto, possono essere addizionati di dolcificanti e additivi alimentari (nel caso degli yogurt). Bisogna però ricordare che le proprietà salutistiche dei latticini sono correlate alla salubrità degli allevamenti degli animali: meglio preferire prodotti caseari provenienti da allevamenti biologici, all’aperto e allevamento di montagna. 6.    Prendi un multivitaminico. Alle donne in cerca di gravidanza si consiglia il supplemento di Acido folico giornaliero da 400mg. 7.    Assumi ferro anche da fonti vegetali poiché ha un maggiore potere anti-ossidante di quello di derivazione animale e per aumentare l’apporto di folati presenti in ortaggi e verdure. Ricchi di ferro sono i cereali integrali, legumi, spinaci, zucca, pomodori, barbabietola. 8.    Bevi per la tua salute. Bevi molta acqua al giorno, assumi, invece, con moderazione bevande nervine: caffè, alcool, tè. Bevande zuccherate sono da evitare per l’alto indice glicemico che le caratterizza. 9.    Cerca di mantenere il tuo peso ideale. Sovrappeso e obesità sono tra le prime cause dell’ipofertilità poiché il tessuto adiposo produce ormoni e molecole pro-infiammatorie che vanno ad alterare gli equilibri ormonali, ad indurre cicli mestruali anovulatori e alterare la qualità ovarica e spermatica. Allo stesso modo il sottopeso, con una percentuale di massa grassa inferiore al 22%, può compromettere la fertilità femminile. L’ideale è avere un BMI (indice di massa corporea) compresa tra 20 e 24. 10.  Pratica attività fisica. È importante avere una vita attiva e praticare esercizio fisico regolarmente per mantenere un buon peso corporeo, ma attenzione a non fare troppo sport, soprattutto se si è magri: può interferire con l’ovulazione. Le linee guida di Harvard sono volte a correggere abitudini alimentari scorrette che possono concorrere a determinare ipofertilità: eccesso di cibo e vita sedentaria, eccessivo consumo di prodotti alimentari industrializzati, eccessivo apporto proteico, diete troppo restrittive, diete a basso contenuto di grassi. Queste indicazioni nutrizionali possono essere realmente utili ma bisogna tener conto di altri fattori che possono influenzare la fertilità: età, presenza di patologie, esposizione ad inquinanti ambientali e disregolatori endocrini, fumo, consumo eccessivo di alcool e caffè, stress e condizione psico-emotiva. Bibliografia -Aj Gaskins, JW Chavarro- Diet and fertility: a review- Am J Obstet Gynecol 2018 Apr; 218(4):379-389

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Co-trattamento con desametasone
Co-trattamento con desametasone

La nostra filosofia si basa su una costante ricerca di nuove metodologie all’avanguardia, che ci permettano di mantenere i più elevati standard qualitativi e di fornire tutto il supporto sia professionale che umano alle coppie che si rivolgono presso il nostro centro, per raggiungere l’obbiettivo comune, l’ottenimento di una nascita. Con questo scopo i professionisti del C.M.R. diretti dal Dott. Maurizio Sodano, in collaborazione con alcuni dei più prestigiosi centri internazionali, hanno introdotto nei protocolli di stimolazione ovarica, l’impiego del desametasone, un particolare tipo di corticosteroide. I risultati di questo lavoro sono stati pubblicati su Reproductive Sciences, importante rivista scientifica internazionale. Qui di seguito viene riportato un riassunto del sopracitato lavoro e il link diretto all’articolo. https://link.springer.com/article/10.1007/s43032-021-00590-7 Lo scopo di questo lavoro era di stimare l'effetto del desametasone durante la stimolazione ovarica in donne di diversa età riproduttiva con livelli elevati di progesterone nella fase follicolare precoce sottoposte a un ciclo di fecondazione in vitro. Questo studio è un'analisi longitudinale prospettica di donne sottoposte consecutivamente a cicli di fecondazione in vitro freschi in un unico centro, tra gennaio 2012 e dicembre 2013. Le donne con progesterone in fase follicolare iniziale superiore a 0,50 ng/ml, valutate al giorno 0 o al giorno 5 di stimolazione, sono state incluse. Il gruppo di studio (n = 113) includeva donne sottoposte a supplementazione di desametasone fino al giorno dell'induzione con hCG. Le donne che non sono state sottoposte al trattamento con desametasone hanno formato il gruppo di controllo (n = 109). Abbiamo ulteriormente stratificato la nostra popolazione di studio in base alle fasce di età: (1) ≤ 34 anni, (2) tra 35 e 39 anni e (3) ≥ 40 anni. Nel gruppo di studio sono stati osservati livelli di progesterone significativamente più bassi rispetto al gruppo di controllo (0,59 ± 0,21 vs 0,94 ± 0,42, <0,001). In particolare tale differenza non si osserva nelle donne di età superiore ai 39 anni. Nel gruppo di studio è stato rilevato un tasso di nati vivi più elevato che nel gruppo di controllo, statisticamente significativo nella fascia di età ≤ 34 anni (67,5% vs 47,2%, p = 0,04). Al contrario, i tassi di nati vivi erano simili tra i due gruppi nelle donne di età superiore ai 34 anni. I nostri dati suggeriscono che il desametasone aiuta a modulare i livelli di progesterone durante la fase follicolare e potrebbe migliorare il tasso di nati vivi delle donne di età inferiore ai 34 anni.

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Il percorso di coppia nella PMA. La fase Operativa
Il percorso di coppia nella PMA. La fase Operativa

Una volta deciso il piano terapeutico durante la fase clinica la coppia dovrà affrontare il percorso denominato "FASE OPERATIVA", che potrà essere di 1° LIVELLO o di 2° LIVELLO. Parliamo di 1° LIVELLO quando siamo nel campo dell'inseminazione intrauterina. Il partner maschile effettuerà una raccolta di liquido seminale in coincidenza con l'ovulazione della donna. Il liquido seminale sarà quindi processato in laboratorio per essere utilizzato nell''inseminazione intrauterina. Passeranno 15 giorni dall'inseminazione, a seguito dei quali si effettuerà l’esame di gravidanza andando a ricercare nel sangue l’ormone β-HCG, prodotto dall'embrione una volta impiantato. Dovesse risultare con esito positivo controlleremo la presenza della camera gestazionale attraverso un'ecografia e quindi, eventualmente continuare il monitoraggio della gravidanza nei mesi a seguire. Nel caso di esito negativo si valuterà insieme, medico e coppia, se e come proseguire. Se siamo in presenza di una fecondazione in vitro stiamo parlando di 2° LIVELLO. Questo trattamento si compone di diverse fasi: Stimolazione della funzione ovarica La prima fase prevede la stimolazione della funzione ovarica per indurre una crescita multipla di follicoli finalizzata ad aumentare le probabilità di ogni singolo ovocita di essere fecondato e di svilupparsi in feto, visto che in vitro queste si riducono rispetto alla fecondazione tradizionale. Avremo quindi per ogni singola ovulazione un maggior numero di ovociti e un conseguente aumento delle probabilità di rimanere incinte. Il prelievo degli ovociti – PICK-UP Quando i follicoli saranno ritenuti maturi, quindi con un diametro maggiore di 16 mm, verranno aspirati. Il liquido follicolare ottenuto sarà esaminato al microscopio con l'obbiettivo di ricercare degli ovociti. Tutto avviene in maniera assolutamente indolore attraverso una tecnica di agoaspirazione per via transvaginale. Sotto sedazione e sotto guida ecografica. L'inseminazione in vitro e la coltura embrionaria Nella fase immediatamente successiva al prelievo degli ovociti sarà richiesto al partner, attraverso masturbazione, di produrre un campione seminale; gli spermatozoi e gli ovociti verranno messi in contatto fino ad accertare l'esito dell'inseminazione. Tutti gli ovociti correttamente fecondati (ovocita a due pronuclei) verranno mantenuti in coltura. Nel periodo della coltura i due pronuclei spariranno dando origine allo zigote, cui seguirà prima divisione cellulare, momento in cui si è in presenza dell'embrione vero e proprio. Il trasferimento degli embrioni - TRANSFER Il giorno del transfer gli embrioni saranno trasferiti attraverso un catetere all''interno della cavità uterina della paziente. Crioconservazione degli embrioni rimanenti Gli embrioni restanti non vengono trasferiti e con evidenti segni di vitalità, saranno opportunamente crioconservati per ulteriori eventuali cicli successivi. In questo modo non sarà necessario svolgere una nuova stimolazione. Test di gravidanza Trascorreranno due settimane dal trasferimento degli embrioni, dopodiché effettueremo un dosaggio di ß-HCG (ormone prodotto dall'embrione una volta che si è impiantato) al fine di verificare l'esito del trattamento. In caso di positività passeranno ulteriori 20 giorni prima di effettuare un'ecografia di controllo per osservare l'eventuale presenza della camera gestazionale e proseguire con il monitoraggio della gravidanza. Se avete dubbi o ulteriori domande a riguardo, non esitate a contattarci o a scrivere nei commenti del post, vi risponderemo quanto prima! A presto dal CENTRO CMR.

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Il percorso di coppia nella PMA. La fase Clinica
Il percorso di coppia nella PMA. La fase Clinica

Spesso, dopo che viene diagnosticata l'infertilità, maschile o femminile o di coppia, è facile che gli aspiranti genitori si ritrovino in balia di se stessi, non sapendo a chi rivolgersi, a quale centro affidarsi, se fidarsi o meno della diagnosi ricevuta. Iniziano a sorgere una marea di domande, rischiano di incrinarsi i rapporti, sorgono ingiustificate sensazioni di vergogna, sensi di colpa. A chi mi rivolgo? Con chi ne parlo? Dopo lo sconforto, la decisione di affrontare il percorso di Procreazione Medicalmente Assistita! Già... ma in cosa consiste? Cosa dobbiamo fare? Ci sembrava giusto iniziare il nostro cammino in questo blog partendo proprio da qui; dal percorso che una coppia affronterà decidendo di avere un bambino attraverso la PROCREAZIONE MEDICALMENTE ASSISTITA. La coppia che si rivolge al Centro CMR, verrà seguita da un'equipe multidisciplinare di professionisti, coordinati dal Dottor Maurizio Sodano, direttore del centro. Il percorso di fecondazione assistita è un processo composto da diverse fasi, che sono da dividere in FASE CLINICA e FASE OPERATIVA. La fase clinica inizia con la PRIMA VISITA, che consta di un colloquio conoscitivo con l'esperto in Medicina della Riproduzione prima e della visita vera e propria poi; una visita specialistica ginecologica con ecografia transvaginale a cui fa subito seguito una consulenza per l'analisi del caso. Dopo aver visionato eventuali altri esami effettuati precedentemente (che consigliamo di portare sempre con voi) il medico sarà in grado di illustrare le procedure percorribili e le percentuali di successo, gli eventuali rischi e i dettagli del percorso, e prescriverà, laddove fosse necessario, esami ematochimici e strumentali. A questo punto la coppia intraprenderà l'ITER DIAGNOSTICO, durante il quale effettuerà gli esami di laboratorio e strumentali che sono stati prescritti durante la prima visita. In base all’esito di questi accertamenti, laddove risultasse necessario, potranno essere richieste ulteriori indagini come ad esempio delle consulenze specialistiche (andrologica, genetica, endocrinologica, psicologica...). È l'esito di questi accertamenti che determina la metodica di PROCREAZIONE MEDICALMENTE ASSISTITA più opportuna, ottimizzando le probabilità di SUCCESSO per la coppia. Il PIANO TERAPEUTICO da seguire sarà deciso completato l'iter diagnostico, dopo aver effettuato un controllo delle analisi effettuate. Questo potrà essere rappresentato da: 1.    RAPPORTI MIRATI su ciclo spontaneo o con lieve STIMOLAZIONE ORMONALE 2.    INSEMINAZIONE INTRAUTERINA (quello che si definisce un trattamento di Primo Livello) 3.    FECONDAZIONE IN VITRO (quello che si definisce un trattamento di Secondo Livello) L'ultima fase della fase clinica è caratterizzata dalla STIMOLAZIONE OVARICA e dal MONITORAGGIO. La stimolazione ovarica è una tecnica farmacologica finalizzata alla produzione maggiore di ovociti, al fine di facilitare l’esito positivo del trattamento, personalizzata, in funzione del trattamento prescelto e volta a aumentare le possibilità di rimanere incinta. Durante questa fase la paziente si sottoporrà al monitoraggio della crescita follicolare, finalizzato ad individuare il momento ottimale per effettuare una INSEMINAZIONE INTRAUTERINA se è stato scelto un trattamento di 1° livello o un PRELIEVO OVOCITARIO (PICK UP) se il trattamento scelto è di 2° livello (FIVET-ICSI). A questo punto la coppia è pronta a iniziare la FASE OPERATIVA, della quale parleremo nel prossimo post. A presto dal CENTRO CMR.

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L’importanza del peso corporeo nel successo della PMA
L’importanza del peso corporeo nel successo della PMA

La crescente prevalenza dell'obesità nei paesi sviluppati risulta essere dovuta alla combinazione di un eccessivo consumo di cibi ad alto contenuto calorico con uno stile di vita sempre più sedentario.  Alterazioni in eccesso del peso corporeo hanno sicuramente un impatto negativo sulla fertilità sia femminile che maschile. La percentuale di donne in tutto il mondo con un indice di massa corporea (BMI) al di sopra del valore soglia di normalità di 25 kg / m2 è aumentato dal 29,8% nel 1980 al 38% nel 2013. Le donne in età riproduttiva non sono invulnerabili all’obesità. Come viene riportato dall’indagine della National Health and Nutrition Examination Survey, a partire dal 2010 oltre la metà delle donne gravide negli Stati Uniti erano sovrappeso o obese e l'8% delle donne in età riproduttiva era estremamente obeso. Oggigiorno sono sempre di più le donne con problemi di peso che si rivolgono ad esperti di Procreazione Medicalmente Assistita (PMA). Questo è dovuto al fatto che il sovrappeso e l’obesità influiscono sul quadro ormonale della donna, caratterizzato da un eccesso di insulina che, agendo sulle ovaie, aumenta i valori di androgeni in circolo con conseguente inibizione dell’ovulazione. L’obesità è in grado di influenzare anche l’ambiente uterino, infatti le pazienti obese non sono caratterizzate solamente da ipofertilità, ma sono anche soggette più facilmente ad aborti spontanei. Normalmente, è più comune che le pazienti obese si rivolgano a una struttura specializzata in PMA, tuttavia anche una persona in evidente stato di sottopeso può non riuscire a concepire un figlio: infatti, se è vero che essere in sovrappeso limita le possibilità di ovulazione, lo stesso si può dire per chi è sottopeso.  Negli ultimi anni, sono diversi gli studi che hanno analizzato l’associazione tra obesità ed esito dei trattamenti di PMA. Uno studio condotto dall’Istituto Valenciano de Infertilidad di Valencia, pubblicato sulla prestigiosa rivista Fertility and Sterility, ha evidenziato che l'obesità femminile compromette l'esito della FIV (Fecondazione in Vitro), ma la qualità dell'embrione non è influenzata, indicando un'alterazione nell'ambiente uterino. Infatti come è stato osservato in successivi lavori, la scarsa ricettività uterina, conseguente a una condizione di obesità, è stata indicata come la probabile causa di fallimento di un ciclo FIV con ovodonazione. L’influenza negativa che l’obesità ha sull’esito di un trattamento di PMA, è stata recentemente confermata da un ulteriore studio condotto da ricercatori statunitensi, in cui le percentuali di successo nei cicli autologhi con ovociti freschi, sono più alti in quelli con BMI bassi e normali. Inoltre, vi è un peggioramento progressivo e statisticamente significativo dei risultati in gruppi con BMI più elevati. In conclusione ad oggi ci sono prove sufficienti che dimostrano come l’eccessivo peso comporti un maggior rischio di mancato concepimento, sia naturale che assistito, oltre che un elevato rischio di aborto spontaneo. Pertanto, prima di intraprendere un trattamento di PMA, è utile che la donna con problematiche di peso valuti con il proprio medico eventuali squilibri ormonali, con il fine di raggiungere comunque una riduzione del peso corporeo. BIBLIOGRAFIA ·     Provost MP, Acharya KS, Acharya CR, Yeh JS, Steward RG, Eaton JL, Goldfarb JM, Muasher SJ, Pregnancy outcomes decline with increasing body mass index: analysis of 239,127 fresh autologous in vitro fertilization cycles from the 2008-2010 Society for Assisted Reproductive Technology registry. Fertil Steril. 2016 Mar; 105(3):663-669. ·     Bellver J, Ayllón Y, Ferrando M, Melo M, Goyri E, Pellicer A, Remohí J, Meseguer M, Female obesity impairs in vitro fertilization outcome without affecting embryo quality. Fertil Steril. 2010 Feb; 93(2):447-54. ·     Bellver J, Pellicer A, García-Velasco JA, Ballesteros A, Remohí J, Meseguer M, Obesity reduces uterine receptivity: clinical experience from 9,587 first cycles of ovum donation with normal weight donors. Fertil Steril. 2013 Oct; 100(4):1050-8. ·     Machtinger R, Combelles CM, Missmer SA, Correia KF, Fox JH, Racowsky C, The association between severe obesity and characteristics of failed fertilized oocytes. Hum Reprod. 2012 Nov; 27(11):3198-207.

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L'importanza del primo incontro

Oggi vogliamo approfondire l'importanza del primo incontro qui in CMR. A parlarne è Claudia la Responsabile della segreteria ed accettazione. So bene quanto sia difficile fare la prima chiamata o scriverci una mail per chiedere informazioni, spesso mi raccontate quanto tempo è che pensate di chiamarci, che ne parlate tra di voi, chiedete consiglio a chi magari questa esperienza l’ha già vissuta. Mi raccontate le vostre difficoltà, se avete già dei trascorsi alle spalle, oppure siete timidi ed un po’ impacciati, non sapete bene cosa chiedere o le informazioni di cui avete bisogno. Avete letto su internet, vi siete fatti raccontare o appunto, avete già vissuto questa esperienza, e vi trovate di nuovo a riviverla. Per noi è importante mettervi a vostro agio, ci piace conoscervi e conoscere le vostre storie, a partire proprio dal primo incontro. La parte di colloquio, consulenza e aggiungerei presentazione è fondamentale. Ci avete scelti su raccomandazione di amici oppure sfogliando una lista di nomi e cliniche su internet, quindi durante la prima visita ci teniamo a capirvi il più possibile. Ma in cosa consiste la prima visita? Iniziamo con un colloquio conoscitivo, dove ci raccontate la vostra storia, spesso portate già degli esami perché avete appunto dei pregressi oppure arrivate solo carichi di curiosità e domande, a cui cercheremo di dare riscontro. Dopo la fase conoscitiva verrà fatta la visita specialistica ginecologica con anche un’ecografia transvaginale a cui fa seguito una seconda parte di colloquio. Se deciderete subito di appoggiarvi a noi, ed iniziare un percorso, non avendo una lista d’attesa per accedere alle procedure di PMA, vi lasceremo una lista con degli esami di approfondimento da fare. Alcune volte si ha bisogno di un po’ più di tempo per prendere una decisione e metabolizzare tutto quello che i medici vi espongono in sede di colloquio, ci troverete comunque pronti ad organizzare un secondo appuntamento, per sciogliere eventuali dubbi. Siamo un centro privato, non un ospedale, troverete sempre me ad accogliervi all’ingresso ed a rispondervi al telefono o la mia collega amministrativa Silvia, il Dr. Sodano e la Dr.ssa Casato, con i quali farete la prima visita, continueranno a seguirvi durante tutto il percorso, a guidarvi ed indirizzarvi verso quello più appropriato e studiando un trattamento il più personalizzato possibile. La nostra infermiera, la Dr.ssa Tamagnone vi coccolerà durante le procedure operative e controllerà insieme ai clinici tutti i vostri esami. Il nostro Team di laboratorio, parte nascosta ma decisamente fondamentale, nonchè fulcro dell'attività del centro, sarà sempre disponibile a darvi spiegazioni ed a rassicurarvi riguardo la procedura eseguita. Al C.M.R. ogni passaggio e ogni persona è fondamentale, il nostro è un lavoro di squadra e consideriamo ogni coppia parte di questa squadra, proprio perché senza il primo incontro, senza quel primo passo fatto da voi prendendo consapevolezza dell’aver bisogno di un aiuto o di un confronto, non avremmo la possibilità di realizzare il vostro desiderio. Forse sono andata un po’ oltre, ma è per spiegarvi che dietro la professionalità, sotto il camice, ci sono delle persone, sempre le stesse, pronte ad aiutarvi.  ;

4.5.2023
Le testimonianze del CMR: Stella

Anche oggi ci facciamo raccontare, da una nostra paziente, il percorso che ha vissuto presso il nostro centro. Grazie Stella! "Era la fine del 2015 quando decidemmo di voler allargare la famiglia e provare ad avere un figlio. Complice la mia giovane età e uno stato di salute ottimo, con controlli periodici ero convinta che sarebbe stato immediato… Invece no! Trascorrono i mesi senza risultati; incomincio ad informarmi su internet, scarico calendari, compro test di ovulazione, inizia a diventare uno stress, ma niente, un test negativo dopo l’altro. Dopo 2 anni di tentativi falliti e anche qualche visita specialistica decidiamo di fare un passo in più e ci rivolgiamo al CMR, consigliato da persone a me molto care. Il primo anno trascorre anche lì con esami più approfonditi per entrambi, qualche monitoraggio e tentativo più blando, poi 2 IUI che non vanno a buon fine. A quel punto il dott. Sodano prende in mano la situazione e noi ci siamo affidati completamente a lui. Era ottobre del 2019, iniziamo la procedura per la ICSI, sostenuti ad ogni passo da tutta l’equipe… e, a inizio dicembre, finalmente la notizia tanto sperata, dopo 4 anni di tentativi! Ad agosto 2020 nasce il nostro raggio di sole e non possiamo essere più felici di così! Avevamo altri 2 embrioni crioconservati, in attesa di un nuovo impianto, ma la natura ha deciso diversamente e sono rimasta nuovamente incinta in maniera naturale, ma il CMR è ormai il mio centro di riferimento e non mi farei seguire da nessun altro se non li!" Stella ;

26.4.2023
Le testimonianze del CMR: Elisa

Da sempre il mese di Marzo è dedicato alla donna ed è anche il mese dedicato ad un'altra iniziativa importante, quella legata alla consapevolezza di una patologia che colpisce a oggi 3 milioni di donne: l'endometriosi. Oggi abbiamo deciso di riportarvi la testimonianza di una nostra paziente e ormai amica, che ne soffre in prima persona. Mi è stata chiesta una testimonianza su una patologia ancora oggi poco conosciuta. Marzo è il mese dedicato all'endometriosi. Si stima che 1 donna su 10 ne soffra, finalmente qualcosa si sta muovendo sulla conoscenza e sulla sensibilizzazione di questa patologia, mia compagna di vita da quando il mio corpo mi ha reso signorina. E oggi la donna che sono lo devo anche alla mia esperienza con lei. Sentii il nome endometriosi la prima volta a 19 anni , dopo il solito ciclo doloroso, dopo i soliti svenimenti, dopo che mia mamma d'urgenza mi portò al pronto soccorso. Fu la prima volta che i miei dolori da ciclo furono presi realmente in considerazione dalla mia famiglia, dai miei amici e dai miei professori di liceo che puntualmente sgranavano gli occhi e esclamavano "eh quante scene per un ciclo !, Stai esagerando!!!". Fu la prima volta che al mio dolore venne attribuito un Nome; mi avevano quasi convinto che era la mia soglia del dolore troppo bassa, convivevo con i dolori lancinanti ormai ogni giorno e non più nella settimana del ciclo, erano la mia routine finché un giovane medico tirocinante visitandomi mi disse: "Elisa non sei esagerata tu soffri di endometriosi!". Strano che la diagnosi venne fatta da un giovane tirocinante e non dal primario del reparto di ginecologia che dell'endometriosi non conosceva quasi nulla! Endo che !??? Risposi esattamente così; e ancora oggi quando parlo di questa malattia le persone mi pongono la stessa identica domanda. Forse perché ancora oggi se ne parla poco, forse perché è una malattia sottovalutata che, subdola, può divorare gli organi delle donne in età fertile. Alla diagnosi seguì un'intervento di 7 ore, perché chi mi operò non era pronto e preparato a intervenire su una malattia così infiltrante: così ripulirono le cisti che si erano formate, mi diedero una pacca sulla spalla dicendomi di iniziare una cura che mi avrebbe portato a una menopausa artificiale e da lì sempre sotto terapia ormonale, finché non avrei deciso di fare un figlio; una sola raccomandazione: cercare il prima possibile una gravidanza. Avevo solo 19 anni, la gravidanza non era sicuramente nei miei progetti! Così mentre tutti avevano come problema cosa indossare il sabato, io iniziando la cura avevo il problema di affrontare la mia menopausa indotta con tutte le conseguenze, convivendo con I dolori che migliorarono dopo l'intervento ma che non scomparirono. Trasferendomi a Milano x studi mi visitarono 10,15 forse anche 20 ginecologi, ancora oggi moltissimi medici non sanno spiegare e darti una reale diagnosi, per non parlare dello Stato che, non riconoscendola come malattia invalidante, costringe centinaia di donne a dover pagare tutte le cure palliative e le visite. Nel 2019, grazie ai suggerimenti del Dott.Sodano del CMR, sono arrivata in un centro specializzato, la diagnosi tramite eco 3d fu pesante, molti organi erano totalmente ricoperti da endometriosi, retto, vagina, intestino ... , ne uscii dopo 6 ore di intervento con una resezione intestinale e fortunatamente senza stomia! Finalmente il ciclo tornò per la prima volta nella mia vita senza dolori ne emorragie. Inizio così la mia ricerca di gravidanza: mese dopo mese la speranza era quella di un ritardo ma puntualmente il ciclo arrivava, così, dopo vari mesi di tentativi e infiniti esami, ci siamo affidati al CMR, dove ci hanno accompagnato lungo tutto il percorso di procreazione assistita ,trasmettendoci serenità e coraggio. Oggi abbraccio la mia piccola Ambra, ancora incredula per il grande sogno che il dottor Sodano e tutta la sua équipe ci hanno dato la possibilità di realizzare. Ah dimenticavo! Durante il percorso di fecondazione un terzo intervento mi fece dire addio alla tuba sx , anche lei divorata dall'endometriosi! Spiegare cosa sia esattamente questa patologia a parole è complicato, l'ho sempre immaginata come un filo spinato che avvolgendo gli organi internamente stringe e causa bruciore e dolore . Durante i miei vari interventi ho conosciuto ragazze giovanissime perdere organi importanti e spesso la speranza di diventare un giorno Mamme, ho visto donne versare infinite lacrime non riuscendo a pagare visite mediche e medicine dai prezzi folli. Mi ha fatto apprezzare la vita ogni giorno, soprattutto quando i dolori ti danno tregua, alzi su le mani e vivi pienamente le tue giornate in attesa che gli studi medici possano finalmente trovare una cura e la causa definitiva. Elisa B. ;

14.3.2023

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